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Divieto di manifestare!

Riportiamo qui il testo integrale del divieto di manifestazione presso l'RBM che la Questura di Torino ha emesso il 5 marzo 2004. La nostra risposta alla pagina Cosa facciamo.

Prot. n. 05/04

IL QUESTORE DELLA PROVINCIA DI TORINO
VISTO
II preavviso di manifestazione presentato presso questo ufficio in data 3.2.2004 da BERATI Marina, nata a **************************** e residente ************************, identificata a mezzo della carta di identità **********************************************, con il quale si preannuncia un sit-in di protesta contro la sperimentazione su animali con esposizione di cartelloni, uso di megafono e fischietti, presso il cancello di uscita della ditta RBM Marxer, via Ribes n. 1 di Colleretto Giacosa (TO), dalle ore 16.20 alle ore 18.20 di mercoledì 10 marzo 2004.

RILEVATO

che più volte, durante le manifestazioni che si sono svolte di fronte alla ditta RBM per contestare l'attività di sperimentazione su animali posta in essere dalla suddetta azienda, si sono verificati comportamenti al limite della legalità i quali, quando sono sfociati in episodi criminosi, sono stati segnalati alla competente Autorità Giudiziaria;

CONSIDERATO

che alle ore 17.00 circa del 26 febbraio 2004, una dipendente dell'R.B.M., all'atto dell'uscita dallo stabilimento per raggiungere la propria autovettura parcheggiata sul lato del piazzale più vicino all'area della SNAM, luogo di presidio dei manifestanti del coordinamento "NO RBM", veniva pesantemente apostrofata dagli stessi con l'epiteto ingiurioso "TROIA PUTTANA VIENI QUI" e che la stessa, una volta salita sulla propria autovettura, transitando di fronte ai manifestanti, veniva nuovamente ingiuriata con epiteti analoghi. Solo il deciso intervento delle Forze dell'Ordine ivi presenti evitava che la situazione potesse degenerare. Del fatto veniva data segnalazione alla competente Autorità Giudiziaria; che, in data 1 marzo 2004 , i manifestanti presenti nei parcheggi della SNAM, come di consueto, davano luogo alla protesta urlando slogan contro l'azienda e rivolgendo pesanti e personali ingiurie verbaJi ai dipendenti della ditta, utilizzando epiteti urlati anche in questo caso con l'uso di megafono, accompagnati da rumori molesti ininterrotti di campanacci, tamburi, fischietti. Oltre alle ingiurie, i manifestanti indirizzavano ai dipendenti della ditta gesti volgari, creando in questo modo un grave stato di tensione tale da generare una turbativa al regolare svolgimento dell'attività lavorativa. Solo il deciso intervento delle Forze di Polizia evitava che la situazione degenerasse;

che numerosi sono stati gli interventi posti in essere dalle Forze di Polizia, a fronte di comportamenti spesso al limite della legalità posti in essere dai manifestanti nei confronti dei dipendenti dell'Istituto, da considerare come uno specifico "modus operandi " e non come fatti episodici;

che, in particolare il 27 ottobre 2003, due manifestanti, compiutamente identificati, violando le prescrizioni imposte dallo scrivente con provvedimento nr.06/03 del 1 settembre 2003, si posizionavano innanzi ai cancelli dello stabilimento RBM, ove insultavano i dipendenti e ne intralciavano l'accesso. Inoltre, a seguito di un alterco con un dipendente che era stato insultato, lo seguivano sino all'interno del cortile dello stabilimento e ne uscivano solo a seguito dell'intervento del personale di vigilanza privata della predetta azienda. Del fatto veniva data segnalazione alla competente Autorità Giudiziaria;

che, nel corso delle manifestazioni promosse dal Coordinamento NO RBM ed attuate in data 12 gennaio 2004, 20 gennaio 2004, 26 gennaio 2004, 2 febbraio 2004, 12 febbraio 2004, 16 febbraio 2004, 26 febbraio 2004, 1 Marzo 2004 i dipendenti della ditta RBM sono stai sempre sottoposti dai manifestanti a pesanti e personali ingiurie verbali con epiteti del tipo "BASTARDI", "VERGOGNA", "ASSASSINI", "DOMENICO SEI UNA FOGNA", "BUFFONI", "VIGLIACCHI", "FALLITI", "PEZZO DI MERDA". Tali frasi, accompagnate da gesti osceni, venivano urlate ai dipendenti al momento dell'ingresso e dell'uscita dallo stabilimento, anche a mezzo di megafono ed accompagnate da rumori molesti ininterrotti di campanacci, tamburi, fischietti, tali da incrementare lo stato di esasperazione, creando così una grave turbativa al regolare svolgimento dell'attività lavorativa;

PRESO ATTO

che i rappresentanti della ditta RBM ed i delegati sindacali dei lavoratori hanno manifestato il loro disagio, dichiarando che le manifestazioni del predetto comitato sono sempre più "insistenti e minacciose", tanto che i dipendenti della ditta hanno rappresentato l'esigenza di manifestare a difesa del proprio posto di lavoro;

che, in più occasioni, i dipendenti della predetta azienda hanno dovuto anticipare o posticipare l'orario di ingresso o di uscita dallo stabilimento per evitare situazioni di conflitto con i manifestanti;

che le proteste poste in essere dai manifestanti hanno sempre avuto come riferimento i singoli dipendenti dell'azienda piuttosto che l'attività dell'Istituto in senso generale, comportando in tal modo innumerevoli tensioni derivanti da una "personalizzazione" della protesta, spesso sfociata in veri e propri atti di intimidazione ed intolleranza nei confronti dei predetti dipendenti;

che, nonostante le prescrizioni imposte dallo scrivente affinché il presidio dei manifestanti non abbia luogo di fronte ali' ingresso dello stabilimento, al fine di evitare il diretto contatto con i dipendenti, ma si svolga esclusivamente nel parcheggio della SNAM adiacente l'Istituto RBM. le situazioni di grave turbativa al regolare svolgimento dell'attività lavorativa non sono cessate;

che, in data 13 novembre 2003, sul sito internet http://www.novivisezione.org/fare/militanza.htm si constatavano la presenza del logo del Coordinamento "NO RBM", di cui è promotrice la nominata Berati Marina, ed una didascalia esplicativa dell'attività del predetto coordinamento ove si dichiara che per perseguire lo scopo di far cessare l'attività di sperimentazione su animali, viene "attuata una pressione costante sui lavoratori RBM con picchettaggi settimanali" e che nel medesimo sito suindicato veniva letteralmente riportato: "i lavoratori del laboratorio RBM sono infastiditi ed esasperati..., quindi continuiamo!" ;

che il diritto al lavoro è costituzionalmente garantito e che devono essere promosse tutte le condizioni per renderlo effettivo:

RILEVATO

che la prosecuzione delle iniziative promosse nelle forme sopra descritte può dare luogo ad incidenti tra manifestanti e dipendenti della RBM;

ATTESE

le preminenti esigenze di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica;

VISTI ED APPLICATI
gli art. 4 e 17 della Costituzione, gli art. 1 e 18 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, nonché l'art. 21 del relativo regolamento;

PRENDE ATTO
di quanto comunicato dal promotore con il preavviso in premessa;

FA DIVIETO al promotore, per motivi di ordine e sicurezza pubblica, di effettuare la suddetta manifestazione.

DA AVVISO

al promotore che, qualora l'iniziativa dovesse essere posta in atto in contrasto con tale divieto, si concretizzerebbero comportamenti penalmente rilevanti che saranno perseguiti ai sensi di legge.

Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso gerarchico al Prefetto di Torino o ricorso giurisdizionale al TAR, rispettivamente nel termine di 30 o 60 giorni dalla data di notifica.

Torino, 5 marzo 2004

Alle ore 9.30 dell'8 marzo 2004, nei locali dell'Ufficio di Gabinetto della Questura di Torino, innanzi al sottoscritto Ufficiale di P.S., Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato BURDESE dr.ssa Silvia, è presente: BERATI Marina, nata a ***********************, residente a **********************, identificata a mezzo della carta di identità ********************************; alla quale, in veste di promotore della manifestazione descritta a tergo, viene notificato il provvedimento del Questore della Provincia di Torino, emesso in data 5 marzo 2004. Letto, confermato e sottoscritto in data, ora e luogo di cui sopra.

 

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